Questa è una picture, non pigture.
Magenta scende in pioggia dritta,
verde risponde come clorofilla urbana,
viola tiene il tempo contro il palo.
Siamo fermata provvisoria:
mani che afferrano geografie,
volti a ritmo di semaforo,
parole che oscillano tra due stazioni.
Ipotesi: le strisce sono binari d’aria.
Controipotesi: siamo noi i treni,
ognuno con una piccola ritardanza di cuore.
Sintesi: chiamalo dialogo in piedi, jazz del trasporto.
Il vagone mastica luce;
il telefono è un porto tascabile.
Qualcuno racconta una notizia,
qualcun altro annuisce in lingua verticale.
Arriveremo? Forse.
Per ora il mondo è questo corridoio colorato
che scorre attraverso di noi
come un brindisi senza bicchieri.


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